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Comunicati stampa

Approvato il Rendiconto generale della Regione

All'organo del riesame la Variazione di Bilancio, per il quale si è svolta una breve discussione sugli articolo 8 e 9

All’esame del Consiglio regionale, in seduta oggi a Bolzano, il Rendiconto Generale per l'esercizio finanziario 2015 della Regione e l'Assestamento di Bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2016-2018.

Prima dell’inizio dei lavori, il Presidente Thomas Widmann ha voluto dedicare un minuto di silenzio alle vittime di Nizza e dell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia: “Due eventi molto diversi - ha detto il Presidente Widmann - accomunati dall’orrore della morte”. “L’attentato di Nizza, la brutalità con la quale è stato commesso, ci parlano di una follia che ha superato ogni possibilità di comprensione. Il nostro dovere è quello di essere ambasciatori di Pace, di essere promotori di una cultura che ha fatto della convivenza e del rispetto reciproco la proprio forza”.

Disegno di legge n.77:  Rendiconto Generale per l'esercizio finanziario 2015 della Regione

Il primo testo esaminato, il disegno di legge n.77, rappresenta il documento contabile nel quale sono riassunti i risultati della gestione dell'anno finanziario. Nel corso del 2015, le entrate accertate ammontano a 261.870.548€, dei quali 225 milioni circa provenienti da entrate tributarie, 20 milioni circa da entrate extratributarie e 16 milioni per entrate di contabilità speciali. Le spese complessive sono parti a 423.940.135, di cui 148 milioni per spese correnti, 259 milioni per spese in conto capitale e 16 milioni per spese per contabilità speciali. Nei residui, quelli attivi sono parti a 409.554.443, di cui 409.465.445 nelle entrate tributarie, 53.998 euro di entrate extratributarie e 35.000 nelle entrate per contabilità speciali. I passivi sono pari a 626.431.149€,  dei quali 19milioni nelle spese correnti , 596 milioni nelle spese in contro capitale e 10.400.388 per le contabilità speciali.

La gestione di cassa di sintetizza in riscossioni per 348.879.868 € e in pagamenti per 265.444.745€. La giacenza in cassa ammonta a 295.910.207€. L'avanzo consuntivo della gestione 2015 si chiude con una eccedenza attiva di 79.033.502€.

Il patrimonio della Regione complessivamente ammonta a 1.244.245.317,79€.

L’esame dell’articolato non ha visto interventi. La votazione, avvenuta per Province separate, come previsto dal regolamento, ha visto a Bolzano 18 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astensioni; a Trento 18 si, 6 no e 3 astensioni La legge è stata quindi approvata.

 

Disegno di legge n.78: Assestamento di Bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2016-2018

Fonte di dibattito in aula, in particolare gli articoli 8 e 9.

Importante novità, infatti, l'abrogazione dell'art. 9 della LR 6/1988, Fondo di copertura previdenziale per i non autosufficienti e la assegnazione di finanziamenti alle Province autonome per l'istituzione di Fondi a favore delle persone non autosufficienti. Si tratta di una scelta che da una parte serve a ripristinare la funzione previdenziale dei fondi, la cui natura, con le modifiche normative avvenute nel corso del tempo, si è trasformata in "assistenziale"; dall'altra le risorse regionali a disposizione del bilancio non sono più sufficienti a coprire gli oneri di gestione delle leggi regionali delegate alle due Province, in seguito alla riduzione delle risorse regionali stesse. Saranno le due Province autonome, competenti in materia di assistenza, a subentrare alla Regione e provvedere al sostegno delle famiglie andando a potenziare i propri interventi di politica familiare, a decorrere dal 1° gennaio 2018, in modo di dare tempo alle Province stesse di organizzare e armonizzare i propri interventi in modo da organizzare e armonizzare in tale ambito per non creare soluzioni di continuità per le famiglie che ricevono l'assegno regionale al nucleo familiare. Al contempo vengono salvaguardare le risorse per il fondo per il sostegno della famiglia e dell'occupazione istituito con la legge regionale n.4/2014.

In discussione generale, Andreas Pöder (BU-TA) ha presentato un Ordine del Giorno, che chiede che il Consiglio regionale intervenga a sostegno delle strutture sanitarie periferiche, in particolare dei punti nascita, e ha parlato di un nuovo centralismo: “Ci sono state proteste, sono state promesse delle cose, ma poi se ne fanno altre. Si vogliono chiudere strutture che funzionano per accentrare tutto. Credo che la Regione dovrebbe dare sostegno alle due Province”.  L’Ordine del Giorno è stato respinto con 25 voti contrari e 20 favorevoli. Nessuno è intervenuto in discussione generale e l’aula è passata direttamente all’esame dell’articolato.


Sugli articolo 8, 9 e 10, il Consigliere Rofoldo Borga (ACT) ha chiesto spiegazioni. L’Assessora Violetta Plotegher, ha quindi spiegato che si tratta di una scelta nasce dalla necessità di riorganizzazione. In particolare sull’articolo 8 ha parlato di una misura che prevedesse una solidarietà ed una sussidiarietà da parte di tutti i cittadini e una restituzione in caso di non autosufficienza: “ll fondo per la non autosufficienza non è stato istituito così come previsto, ma erano state impegnate delle risorse per interventi come l’assistenza previdenziale e servizi e assegni di cura. La cosa però è diversa da quanto previsto dalla norme regionale”. “Per poter gestire al meglio quanto recuperato dalle Province, attraverso l’un decimo dell’IVA, l’articolo 8 e l’articolo 9 vanno a valorizzare l’Autonomia delle due Province per gli interventi di natura assistenziale e previdenziale”. “Questi due passaggi consentono di gestire, anche dal punto di vista politica, con maggior efficienza, con maggiore corenza, le risorse che oggi abbiamo a disposizione”. Su Fondo creato con la legge 4/2014, ha parlato della necessità di sfruttarli al meglio”. Rodolfo Borga ha quindi chiesto se sono previsti cambiamenti anche nei requisiti, facendo riferimento alla necessità di essere residenti da almeno 5 anni e quindi se viene data competenza alle due Province di intervenire anche sui requisiti. Il Presidente Arno Kompatscher ha spiegato che la Regione darà le risorse alle Province così come previsto precedentemente: “Ci sarà una separazione netta tra chi sarà competente per cosa. Per quanto riguarda i requisiti, saranno le Province a legiferare”. In merito ai cinque anni, ha detto che “c’era stato in precedenza un impegno nei confronti dello Stato di abolire questo requisito. Nel frattempo c’è una discussione in tutta Europa. Questa norma entrerà in vigore solo nel 2018 e quindi c’è il tempo di adeguare le normative a quelle europee”. Rodolfo Borga ha quindi espresso la propria contrarietà alla normativa.

Per Massimo Fasanelli (Misto) è una questione di metodo: “Se in una Provincia non si riesce a trovare la via per una propria proposta, allora si usa la Regione come escamotage”. Ha quindi criticato la scelta di delegare la funzione alle Province “togliendo ancora competenze alla Regione”.

Andreas Pöder ha chiesto spiegazioni tecniche su come saranno gestiti i fondi dalle Province, facendo presente che “non si sa cosa si prevede per il futuro”. Rodolfo Borga ha quindi criticato il merito: “Trasferire il nocciolo di un disegno di legge sull’Assestamento di Bilancio, significa spostare l’ostruzionismo sul bilancio. Non sappiamo come saranno gestiti questi fondi, non abbiamo avuto i chiarimenti necessari prima di approvare una norma di questo genere”. Sul ruolo della Regione ha detto che : “Prendo atto che ancora una volta il Partito Democratico, ma tutta la maggioranza, si presta a questo gioco in cui si tolgono competenze alle Regione”. “Certo è  voi volete eliminare vincoli di residenza per distribuire queste risorse a chi si vuole”.

Walter Viola (PT) ha ribadito che si tratta di un testo che era all’esame della Commissione. Si è soffermato su due aspetti: “Da una parte si dà ragione all’aula quando viene detto che la Regione ha ormai perso importanza e la si sta smantellando, dall’altra alla Corte dei Conti, quando dice che la Regione è usata come un Bancomat”. “Qua non stiamo parlando di livelli essenziali di assistenza, ma di cose in più, sulle quali la Regione Trentino-Alto Adige è stata presa ad esempio non solo in Italia”. “Siate conseguenti alle azioni che portate e, soprattutto, non prendete in giro voi stessi”. Ha quindi parlato della Riforma Costituzionale, definendo la Clausola di Salvaguardia come “un muro di carta velina”.

Maurizio Fugatti (LN) ha parlato di “connivenza nella distruzione della Regione”. “E’ comodo a Trento dire una cosa - ha detto criticando la maggioranza trentina - e poi venire a Bolzano e fare il contrario”. Parlando della norma, ha detto che “se a Trento sommiamo il contributo per i figli, al contributo per la locazione e a questo sommiamo il reddito di garanzia, la somma di queste tre provvidenze può arrivare a 1500 euro al mese”. “In questa sede dobbiamo far notare la totale incorenza del centrosinistra, PD, PATT e UPT, che in questa sede fanno una cosa, in un momento in cui viene messa in discussione a livello nazionale la nostra Autonomia, che indebolisce la Regione”.

Di “Bocciofila”, riferendosi alla Regione, ha parlato Massimo Fasanelli. “Sarà sempre più dura difendere questa nostra Autonomia. AI nostri bambini si dice che vale più un esempio di mille parole. Se questo è l’esempio, allora auguri alla nostra Regione”.

Claudio Cia (LN) ha parlato di “ambiguità nel difendere le prerogative dell’Autonomia”. Ha quindi parlato della Riforma Costituzionale, rilevando come “da una parte abbiamo il segretario del Partito Autonomista, Franco Panizza, che sostiene una riforma che è il primo passo per smantellare la nostra autonomia, dall’altra il Presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, che dovrebbe in teoria essere il linea con il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, che invece è contrario alla riforma, a sostegno dell’Autonomia”.

Tutti gli articoli sono stati quindi approvati.

L’aula ha quindi votato, senza dichiarazioni di voto, il testo di legge: sia per la Provincia di Trento, sia per quella di Bolzano, 17 i voti favorevoli. Poichè la maggioranza richiesta non è stata raggiunta, il disegno di legge è stato inviato all'Organo per il Riesame dei bilanci