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Comunicati stampa

In aula arriva il dibattito sulla Riforma Costituzionale

Approvata la mozione contro il gioco d'azzardo in Tv. Approvato anche il disegno di legge in materia di vigilanza sugli enti cooperativi e la mozione sull'incentivazione del trasporto su rotaia. Ma la discussione si è incentrata soprattutto sulla mozione che chiedeva al Consiglio di esprimersi contro la riforma, bocciata con 32 voti contrari, 17 favorevoli e 2 astensioni

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con l’ordine del giorno, la  Mozione n. 35, presentata dai Consiglieri regionali Civettini, Cia e Borga, “per impegnare la Giunta regionale a interfacciarsi in tempi brevi coi vertici nazionali e locali della RAI, al fine di caldeggiare una progressiva marginalizzazione dai palinsenti di tutte quelle trasmissioni che, con giochi e quiz vari, possano contribuire a diffondere il gioco d’azzardo”.

Dopo la presentazione da parte del Consigliere Civettini, il Consigliere Claudio Cia ha parlato della necessità di contrastare il gioco d’azzardo: “E’ necessario che soprattutto il mondo giovanile stia lontano dalla pratica del gioco d’azzardo, ma ora anche la nazionale ha come sponsor una società di scommesse”. “Voterò convintamente questa mozione, ma vorrei che la politica finisse di prendere in giro chi ascolta. Perchè da una parte la politica si dichiara contro il gioco d’azzardo e dall’altra la sola Provincia di Trento incassa oltre 40 milioni di euro.”

Anche Dieter Steger ha sostanzialmente condiviso la preoccupazione, ma ha ricordato che su questo tema la Regione non ha alcuna giurisdizione, ma ha detto che la mozione potrebbe essere approvata come indicazione.

Anche, Ugo Rossi, Vice Presidente della regione, si è detto d'accordo. La Regione non ha competenza, ha detto,, ma è giusto poter inviare un segnale da qui.

Marino Simoni ha annunciato la sua approvazione, ma ha colto l'occasione per evidenziare la scarsa ricezione dei programmi RAI in parti della Regione.  Claudio Civettini ha ringraziato per l'ampia approvazione.

La richiesta è stata approvata con 41 Sì e 2 astensioni.

Vigilanza sugli Enti Cooperativi

Punto successivo, il Disegno di legge n. 71: Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 9 luglio 2008, n. 5, recante “Disciplina della vigilanza sugli enti cooperativi” e successive modificazioni . Questo disegno di legge, ha ricordato il Vicepresidente ROssi,  fa una decisione della Corte costituzionale, che ha dichiarato disposizioni della regione per le cooperative (i requisiti per i revisori) non costituzionale come Vice Presidente Ugo Rossi ha detto. Come verranno inseriti su recenti norme nazionali ed europee - per la contabilità e le cooperative di energia

“Grande appello alla responsabilità” è stato fatto dal Consigliere Walter Viola, che ha parlato di un interesse generale: “Non si tratta di valorizzare o penalizzare gli amministratori di riferimento, ma di tutelare una Comunità che ha bisogno di veder monitorate determinate situazioni”. Nel suo intervento ha ricordato “l’eredità di Don Guetti e l’impegno della revisione nel mondo cooperativo che è sempre stato fatto con grande responsabilità e serietà”. Ha voluto

Florian Mussner ha parlato della necessità di portare a esempio il sistema cooperativo e delle Casse Rurali: “Bisogna dire che a suo tempo c’è stato l’intervento della Chiesa Cattolica che, in seguito all’industrializzazione e allo spopolamento delle montagne, ha permesso di far fermare queste persone nelle proprie valli. Non si potrà mai riconoscere abbastanza il merito del sistema cooperativo in quella fase. Se guardiamo questa realtà, se guardiamo le Casse rurali, sappiamo che sono solide, sono presenti e lì si distingue la nostra Regione con un plus che è da vedere molto positivamente”. Ha espresso parere favorevole al testo dichiarando la propria soddisfazione sul fatto che sia la Regione a deliberare.

Il Presidente Ugo Rossi ha quindi presentato un ordine del giorno sul disegno di legge, che prevede una funzione di revisione in capo alle due Province.:“Si tratta di garantire un meccanismo di terzietà nel processo di revisione e una possibilità di intervento prima della fine del processo di revisione stesso”.

Dopo l’esame dell’articolato, che ha visto l’approvazione di un emendamento da parte della Giunta e dell’emendamento a firma Blaas,  in dichiarazione di voto, Walter Viola ha ripreso la parola, rileggendo un passaggio dello Statuto originario della Cooperazione per dire che “ritengo che in un mondo come questo, dove c’è il rischio di un individualismo esasperato, che da parte dell’esecutivo vi sia la capacità di rispettare l’interesse della comunità sia un doveroso slancio, ma occorre sempre una grande responsabilità”. Anche Dieter Steger si è detto favorevole al disegno di legge “con l’auspicio che il controllo sia sempre oggettivo”. “Se noi consideriamo oggi la situazione del mondo finanziario, noi abbiamo fiducia nel mondo della cooperazione e che potrà operare per il bene della Regione. Le norme che prevediamo rafforzano la coopearzione”.

Pius Leitner ha detto che sarebbe stato più contento se la cooperazione fosse passata alle Province, ma che “fino a che c’è questo quadro giuridico dobbiamo operare in questo quadro”. “Tutti coloro che si impegnano in questo settore non devono essere oberati da ulteriori pesi”.  Il disegno di legge è stato approvato con 43 si e 8 astensioni.

Incentivazione del trasporto su rotaia

Successivamente è stata trattata la  Mozione n. 39, presentata dai Consiglieri regionali Köllensperger, Degasperi, Fugatti, Bezzi, Heiss e Dello Sbarba, al fine di intervenire in modo incisivo per ridare slancio al trasporto merci ferroviario, impegnando la Giunta regionale a stanziare le risorse per dare un impulso alla proposta commerciale del servizio RoLa (Rollende Landstrasse), la cosiddetta Autostrada "viaggiante" tra Italia e Germania, anche attraverso l’introduzione, con il sostegno della mano pubblica, di tariffe competitive”.

"Per raggiungere l'obiettivo del trasferimento dei trasporti su rotialia è necessario dare nuovo impulso anche sotto il profilo commerciale, attraverso l'introduzione di prezzi competitivi anche grazie all’intervento pubblico”,  ha spiegato Paul Köllensperger . “ln Austria questa politica dei trasporti ha operato con successo per anni, come mostrano i dati".

Sostegno alla mozione è venuto dal Vice Presidente Ugo Rossi, così come da Hans Heiss e Dieter Steger. Rossi ha sottolineato che la proposta con alcune modifiche, che ha accolto,può essere approvata.

La mozione è stata approvata con 33 Sì e 3 astensioni.

 No alla riforma Costituzionale

E’ stata quindi tratta la  Mozione n. 40, presentata dai Consiglieri regionali Pöder, Blaas e Oberhofer concernente “Referendum costituzionale: No alla riforma costituzionale del governo Renzi - No all’indebolimento dell’autonomia - No al rafforzamento dello Stato centrale”;

Andreas Pöder, nel presentare la mozione, ha definito la Riforma costituzionale come “killer dell’Autonomia", «Lo stato può così decidere leggi in tutti i settori nell'interesse nazionale che non sono espressamente riservati alla Regione o alle Province, nel caso della nostra regione in tutte quelle aree che non sono espressamente previste nello statuto di autonomia come competenze esclusive della regione o le province».  Ha quindi ricordato la firma dell’Accordo di Udine, criticando l’adesione da parte dei Governatori delle Province autonome.

Anche Rodolfo Borga (ACT) ha parlato contro la riforma dicendo che “si fida poco di Renzi per quanto riguarda la clausola di salvaguardia”, ribadendo il pericolo di mettere mano allo Statuto d’Autonomia.

“La riforma costituzionale sarà un problema per il Sudtirolo”, ha detto Pius Leitner, che ha criticato la firma sul documento da parte del Friuli Venezia Giulia e delle altre Regioni autonome. Ha quindi criticato la SVP e i  loro rappresentanti locali per il sì. Ha parlato dei rischi per la democrazia.

Della deriva di un “potere centralista” ha parlato anche Gianfranco Zanon, che ha parlato di un “senato impotente”, anche a fronte del cambio dei senatori in base alle elezioni locali.

Bernhard Zimmerhofer ha quindi ricordato il confronto avvenuto tra rappresentanti di  movimenti indipendentisti di altre regioni italiane e di come vi sia una visione condivisa contraria alla Riforma e ha annunciato il sostegno alla mozione.

Maurizio Fugatti ha ricordato la formula che ha definito “blanda” con cui viene definita l’ “Intesa”. Ha poi parlato della proposta del 2006, in cui il meccanismo dell’intesa era previsto nell’articolo 116 della Costituzione, alla quale il centrosinistra si oppose: “Il rischio è che facendo passare questa riforma sarà scritto in Costituzione che si dovrà procedere alla revisione dello Statuto con una intesa che non c’è”. Anche lui ha parlato della perdita di potere del Senato.

Paul Köllensperger ha quindi parlato della deriva centralista della Riforma e ha ricordato il legame con la legge elettorale che “consegnerà la camera ha un solo partito”.  Ha detto che il taglio dei costi della politica e l’accelerazione dei tempi “sono slogan di Renzi. L’obiettivo reale è la centralizzazione dello Stato”. “Nello spirito della nuova Costituzione centralista, l’ultima parola spetterà alla Corte Costituzionale che difficilmente si pronuncerà a nostro favore”. 

Alessandro Urzì ha quindi ripreso alcuni argomenti degli interventi precedenti, ma ha detto di “non aver alcun timore sul fatto che vi siano interventi da parte di una Nazione che possa trovare la propria ragione in un regionalismo sano”. Si è detto quindi d’accordo con la mozione, il cui scopo “è quello di sensibilizzare sulle ragioni del no”. “La riforma Costituzionale è stata approvata da un Parlamento eletto da una legge elettora che è stata cassata dalla Corte costituzionale e quindi in un certo senso illegittimo”. “Se si fosse voluto imboccare questo percorso si sarebbe dovuto fare con la più larga condivisione e invece è stato dettato da Palazzo Chigi e il Parlamento lo ha approvato con una stretta maggioranza”. “Si passa da un sistema parlamentare - ha concluso - ad un sistema dittatoriale”.

Anche il Vicepresidente della Giunta Ugo Rossi è intervenuto, notando che la mozione “ha dei profili di inapplicabilità da una parte, visto che non si può impegnare a respingere la Riforma Costituzionale e invitare i cittadini a votare in un modo o nell’altro”. “Ha ricordato che in seno alla Conferenza delle Regioni, fu approvato all’unanimità un documento che chiedeva che fosse inserita la Clausola di Salvaguardia e non penso affatto che possa esserci una reazione da parte delle Regioni a Statuto ordinario nei nostri confronti. Mi auguro che invece quelle Regioni comincino a chiedere una maggiore autonomia come reazione ad una modifica che va nel senso di una diminuzione delle loro competenze”. Ha ricordato le posizioni dei Governatori del nord a Statuto ordinario che hanno parlato a favore della Clausola.

Dieter Steger ha quindi detto che “a un mese e mezzo dalle votazioni, abbiamo il dovere di informare i cittadini, non di dire loro come votare”. “Noi siamo dell’avviso che la cosa migliore sarebbe non porre in votazione questa mozione, perchè tutti noi siamo dell’avviso che questa riforma centralista rappresenta un problema, ma per quanto ci riguarda, per quanto riguarda il nostro territorio, il tema della Clausola è di notevole importanza, perchè non l’abbiamo mai avuta”. Ha quindi chiesto al proponente di ritirare la proposta, perchè “non è nell’interesse della popolazione che il Consiglio regionale esprima una posizione”.

Nel frattempo il consigliere Poeder ha proposto un emendamento, che riduce la parte dispositiva alla sola domanda di respingere la riforma, spiegando che “se il Consiglio regionale non dovesse essere competente in materia di autonomia, allora non è più competente su nulla. Se i Presidenti delle Province autonome si sono impegnati a Udine a favore della Riforma, allora il Consiglio regionale ha diritto di esprimersi contro la riforma”.

Per il consigliere Bruno Dorigatti “non è compito di un legislativo dare un giudizio. Compito di un esecutivo è trovare intese e giudizi”. Si tratta di un precedente, ha spiegato: “Su un tema come questo domani potrebbe essere la maggioranza in Consiglio provinciale a esprimere una posizione e come minoranza mi sentirei in difficoltà”. Ha quindi parlato della sua  posizione contraria alla Riforma, ma, ha detto, “ritengo che un legislativo sia un legislativo autorevole che non può essere tirato da una parte o dall’altra”. “Un ordine del giorno che esprime un giudizio da parte di un legislativo è pericoloso”. “Non sto discutendo sul merito - ha concluso - ma sarebbe uno sbaglio che noi Consiglieri prendiamo una posizione come legislativo”.

Rodolfo Borga ha quindi detto di non trovare nulla di male “se il Consiglio prende una propria posizione”.

Claudio Cia ha chiesto a Rossi di spiegare perché “andate ancora da Renzi a chiedere di ulteriori garanzie”. “La popolazione dubita che voi sappiate quello che state facendo”. “Noi non ci fidiamo di Renzi. Fino ad oggi una Autonomia l’abbiamo avuta garantita e oggi dobbiamo chiedere garanzie”.

Arno Kompatscher ha quindi preso parola invitando “a leggere la Carta di Udine, che sottolinea l’importanza del principio dell’Intesa”. “In occasione di quell’incontro si trattava di sottolineare il principio che senza intesa non c’è modifica”. Ha quindi parlato del metodo: “Se il Consiglio regionale vota per una posizione va a discapito della Consiglio regionale, perchè non è corretto per il Consiglio”.

Nella replica Andreas Poeder ha parlato della Carta di Udine come di uno spot per il Referendum. "Come possono i Presidenti delle due Province firmare una carta che parla della nostra Regione come "parte dell'insieme", parte dell'Italia?". "Avete stracciato l'Accordo di Parigi".

Mozione respinta con 17 voti favorevoli, 32 contrari e 2 astensioni