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Comunicati stampa

No alla riduzione del numero delle sedute

Respinta la mozione che chiedeva di ridurre il numero delle sedute del Consiglio regionale, No anche alla mozione che chiedeva un impegno della Giunta per chiedere di togliere le sanzioni alla Russia

In apertura di seduta, il Consigliere Hans Heiss (Verdi) è intervenuto in merito all’articolo pubblicato sul quotidiano l’Adige, chiedendo che l’Ufficio di Presidenza si attivi affinchè non si usi più il termine dirimente “portaborse” per i collaboratori dei gruppi consiliari. Il Presidente Widmann si è detto d’accordo, ma ha detto che non può  essere l’Ufficio di Presidenza a dire ai giornalisti quali termini usare.

I lavori sono quindi ripresi con la trattazione della delibera n.38: Rigetto della domanda di istituzione del nuovo Comune di “Tesero Panchià” mediante fusione dei Comuni di Panchià e Tesero, in relazione all’esito non complessivamente favorevole del referendum consultivo svoltosi il 22 maggio 2016 negli stessi Comuni, approvata con 41 voti a favore.

Approvata, con 45 voti a favore, anche la Proposta di delibera n. 41: Richiesta al Consiglio regionale di autorizzare la Giunta regionale a non indire il referendum consultivo fra gli elettori residenti nel Comune di Soraga (TN), in relazione alla richiesta di modifica della denominazione ufficiale del Comune in “Soraga di Fassa”.

Di sanzioni contro la Russia parla invece la Mozione n. 43, presentata dai Consiglieri regionali Borga, Civettini e Kaswalder per impegnare la Giunta regionale a manifestare contrarietà al rinnovo delle sanzioni economiche e finanziarie adottate dalla UE contro la Federazione Russa e a chiedere al Governo italiano che l’Italia si opponga ad ogni proposta di proroga delle stesse sanzioni e all’eventuale applicazione di ulteriori. Il proponente, Rodolfo Borga, ha spiegato che le sanzioni vanno a danneggiare gli stessi imprenditori trentini e altoatesini che hanno attività economiche con la Russia. Anche Walter Blaas ha ricordato che le esportazioni verso il mercato dell’est sono importanti per l’economia locale e queste sanzioni colpiscono anche chi non ha nulla a che fare con la politica internazionale.

Anche Alessandro Urzì ha sostenuto la necessità di non applicare sanzioni che vanno a colpire gli ultimi, ovvero coloro che vivono anche di queste esportazioni che così vengono bloccate. A sostegno della mozione, Sven Knoll, che ha detto che non si possono colpire i cittadini con decisioni che sono politiche. Ha ricordato come non vi siano sanzioni per la Cina o per gli Stati Uniti, dove ha ricordato il carcere di Guantanamo.

Andreas Pöder (TA-BU) ha condiviso la preoccupazione delle sanzioni, ma non è favorevole a portare il testo al Consolato onorario russo a Bolzano. Hans Heiss (Verdi) è intervenuto contro la proposta. Gli svantaggi della nostra economia si fanno sentire, le sanzioni hanno mostrato l'effetto su entrambi i lati, ha detto, ma le motivazioni alla base, ovvero le violazioni dei diritti umani, sono rintracciabili e quindi non si può dare una giustificazione.

Il Presidente Arno Kompatscher ha ricordato che in entrambi i Consigli provinciali proposte analoghe sono state respinte. Ha quindi detto che è vero che a livello internazionale non sono stati applicati gli stessi pesi e le stesse misure. Ma in questo caso, ha detto, i motivi ci sono stati. I motivi delle sanzioni non sono quelli di arrecare danni, ma di arrivare a soluzioni pacifiche del conflitto. “Ritengo che si stia procedendo in questa direzione: forse non avremo un risultato immediato, ma l’Unione Europea sta portando avanti  una politica e vuol far rispettare gli accordi presi, evitando una escalation”. “Nella speranza che ci sia un dialogo tra est e ovest, che l’Europa possa assumere un ruolo positivo, non possiamo dare sostegno alla mozione, con l’auspicio che ci sia una de-escaletion della tensione e una risoluzione della controversia”.

Rodolfo Borga (ACT) ha ricordato come i vertici di Confindustria abbiano detto che gli Stati Uniti hanno aumentato negli ultimi anni del 35% le esportazioni verso la Russia, mentre i nostri lavoratori stiano soffrendo queste sanzioni.  Ha quindi ricordato che in altri Consigli regionali, a guida PD, mozioni simili a questa sono passate. “Spero che ci sarà a breve un cambiamento delle politiche internazionali e allora, forse, andranno a vedere chi ha cercato di riallacciare i rapporti e chi invece a no. Secondo me vi prendete una bella responsabilità e dovrete forse giustificare di fronte ai nostri imprenditori, perchè non sono state ascoltate le loro richieste”.

Anche Walter Kaswalder (PATT) ha detto che occorre dare un segnale agli imprenditori trentini e sudtirolesi in difficoltà, ricordando che altri paese, come la Svizzera, stanno aumentando il proprio export.

Walter Viola (PT) ha fatto appello “al senso di responsabilità della Giunta”: “Non si tratta di chiedere la luna, ma di usare consapevolezza e realismo, cercando di guardare un pò lontano, perchè sennò, anche su cose di questo tipo, rimarremo ultimi”. Anche Maurizio Fugatti (LN) si è detto favorevole alla mozione. Ha quindi parlato di Juncker e delle dichiarazioni che ha fatto, criticando le posizioni.

La mozione, votata per punti separati, ha visto il testo respinto con 24 voti favorevoli e 25 contrari e il punto C, respinto con 20 favorevoli e 28 contrari.

 

Numero delle sedute del Consiglio regionale

Il Consiglio è quindi tornato sulla Mozione n. 42, presentata dai Consiglieri regionali Zimmerhofer, Knoll e Atz Tammerle, che hanno chiesto che la Giunta regionale intraprenda tutti i passi necessari per ridurre al numero minimo indispensabile il numero delle sedute, così come detto nel corso della mattinata.

Alessandro Urzì ha detto che il numero delle sedute “è già al minimo indispensabile”, ricordando quante mozioni e disegni di legge sono stati approvati. Walter Blaas ha detto di non essere d’accordo con il testo corretto.

Sven Knoll (STF) ha difeso la proposta come un compromesso per ridurre il numero delle sedute.

Piu Leitner (F) ha detto che il risultato che vuole ottenere è l’abolizione della Regione e non ridurre il numero delle sedute.

Per Elena Artioli (TA-BU) ha detto che è sbagliato andare da soli e che occorre lavorare insieme.

La mozione è stata quindi respinta con 6 si e 41 voti contrari.