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Comunicati stampa

Prosegue a rilento la discussione in Consiglio regionale sull’assestamento

Il presidente dell’Aula ha comunicato che i lavori procederanno ad oltranza. Per ora niente accordo tra maggioranza e minoranza

Il Consiglio regionale, riunito in assemblea plenaria a Trento, ha ripreso oggi pomeriggio l’esame della manovra economica di assestamento della Regione iniziato nella mattinata di ieri ed attualmente ancora in fase di discussione generale  In apertura di riunione il presidente della Regione Arno Kompatscher ha chiesto un’interruzione per consentire una riunione con i capigruppo della minoranza per decidere su come proseguire nella trattazione dell’assestamento. Sino a questo punto non è stato trovato un accordo tra maggioranza e minoranza.Il ritorno in aula, dopo diversi altri incontri tra maggioranza, minoranza e giunta è avvenuto alle 16.15. A quel punto il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher ha comunicato che la riunione sui banchi del consesso legislativo proseguirà ad oltranza.E’ intervenuto, ancora in fase di discussione generale, Alessio Manica (Pd) che si è detto  convinto di come  la dimensione delle due Province rischi di diventare asfittica, credendo maggiormente in una dimensione regionale. Ma vedendo piuttosto un documento della giunta regionale - a suo dire - privo di contenuti di prospettiva. Per il consigliere la riduzione del quorum non è una soluzione valida per favorire la partecipazione alla politica”. Ha preso poi la parola Mariachiara Franzoia (Pd) che ha osservato che sia preferibile e consigliabile investire sulla partecipazione politica piuttosto che pensare ad una riduzione, pur temporanea, del quorum nei piccoli comuni. Per intercettare la fiducia - ha detto - serve un lavoro continuativo.  La consigliera si è detta soddisfatta che in aula si sia parlato molto del tema della giustizia riparativa. Michele Malfer (Campobase) ha osservato che il documento in discussione svilisce nei fatti la Regione e mostra il Consiglio svuotato del suolo. Ma non si deve cadere nella trappola di chi vorrebbe abolire la Regione ma piuttosto rilanciarla con un’operazione di grande responsabilità. Diminuire la soglia nei piccoli comuni - ha osservato - sarebbe una sanzione. Il Consiglio regionale prosegue.

 

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