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Comunicati stampa

Continuata in aula la discussione della legge sulla presenza di donne in giunta regionale

Il grande numero di interventi sul tema non ha consentito che si arrivasse al voto in questa seduta: se ne parlerà a novembre

Il Consiglio regionale è riunito oggi a Trento in seduta plenaria. Il presidente dell’Aula Roberto Paccher ha aperto i lavori  pomeridiani continuando la discussione generale su “Donne nella Giunta regionale”,  modifica della legge regionale 20 agosto 1952, n. 25 (Elezione degli organi della Regione e delle Province di Trento e Bolzano), e successive modificazioni presentato dai Consiglieri regionali Foppa, Rohrer, Coppola e Oberkofler. In data 14 febbraio 2024 hanno aggiunto le loro firme i consiglieri regionali Rieder, Demagri, Maule, Calzà, Stanchina, Ploner Alex, Köllensperger, Malfer, Maestri, Parolari, Franzoia, Ploner Franz, Manica, in data 18 giugno 2024 hanno aggiunto le loro firme i consiglieri regionali Stauder, Achammer, Alfreider, Amhof, Brunner, Deeg, Kompatscher, Locher, Messner, Noggler, Pamer, Schuler e Walcher. Il testo era stato introdotto in mattinata dalla consigliera  Brigitte Foppa (Verdi).

In discussione generale ha preso la parola Lucia Coppola (Verdi) che ha detto che “si tratta di un disegno di legge indispensabile.Non apprezzo il termine quote rosa, un po’ riduttivo, ma in tanti ambiti le quote hanno dato una spinta per una presenza femminile minimamente adeguato”.

Sven Knoll (Süd Tiroler Freiheit)  ha detto di voler sollecitare una riflessione: “Ciascuno di noi eletti ha una responsabilità sia nei confronti degli uomini che delle donne, siamo stati eletti sia da donne che uomini. Se ci fosse in futuro una giunta, per assurdo, composta da sole donne: io non avrei difficoltà su questo aspetto. Ci dovremmo occupare di cose realmente importanti”. 

Zeno Oberkofler (Verdi) ha detto di non capire le osservazioni del collega Knoll, visto che “le donne nella società sono ancora sottorappresentate e, quindi, non vengono affrontati i temi che stanno loro maggiormente a cuore. Gli interventi  della politica sono il più delle volte calibrati su uomini adulti”.  Chiara Maule (Campobase) ha osservato che il “disegno di legge è nato su un passaggio politico che ha causato la sollevazione di molte donne. Serve la rappresentanza di entrambi i generi, ciascuno con diverse sensibilità e competenze. Occorrono anche delle forzature per avere degli spazi culturali”.

Michela Calzà (Pd)  ha aggiunto che a suo parere “quella in discussione è una legge dirompente, pur effettiva nella prossima legislativa. La legge attuale non era stata aggiornata, le decisioni fatte per varare questa giunta regionale ci hanno fatto compiere questo passo.Si tratta di   uno strumento per cambiare il modo di pensare, è corretto adottare parole coniugate al femminile, come sindaca”. Francesca Gerosa (Fratelli d’Italia) ha detto di “voler ricordare alla collega Foppa come il sistema elettorale in provincia di Bolzano sia del tutto diverso rispetto a quello trentino. Da noi c’è già l’obbligo di genere, in Alto Adige, ma deve rimanere la libertà del cittadino di poter votare chi ritiene opportuno. Quindi le situazioni sono del tutto diverse e pare strano che una rappresentante bolzanina venga a darci lezioni sul tema. Decidere per legge chi debba sedere in giunta lo trovo molto antidemocratico. Questa legge  è un modo per ghettizzare le donne”. Francesca Parolari (Pd) ha detto di “essere basita che una vicepresidente con delega alla pari opportunità abbia fatto un intervento del genere. Incentivare la presenza delle donne nella politica vuol dire incentivare l’approccio sociale”  Madeleine Rohrer (Verdi) ha detto che questa quota è paragonabile alla proporzionale etnica, visto che la si vuole introdurre per favorire libertà e partecipazione”. Lucia Coppola (Verdi) ha detto, “citando Giorgio Gaber, che libertà significa partecipazione. Qui non si parla di privilegi, in politica siamo sottorappresentate. Lo sguardo femminile sulle cose del mondo non è irrilevante”. Jürgen Wirth Anderlan (Jwa) ha detto:” Propongo di mandare a votare solo donne alle prossime elezioni comunali. Credo che la donne abbiano a cuore altre questioni, le quote sono discriminanti”. Ulli Mair (Misto) ha aggiunto di” voler dire con franchezza che io voterò contro questa legge, l’approccio sul tema delle donne è diverso a seconda della propria appartenenza politica. In passato io sono sempre stata attaccata da donne nel mio fare politica. In giunta ci potranno essere donne, io stessa siedo in quella provinciale,  ma non è utile prevederlo per legge”

Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) ha spiegato “che il punto di vista femminile possa senz’altro essere utile ma  in tutti gli ambiti, non solo in politica. Le donne giovani non si occupano di politica, ma ci sono 350 mila influencer donne sul web. Non  le obbliga nessuno, preferiscono questa alla dura vita della politica. Ho sentito qui solo un grande piagnisteo, orientato politicamente”. Antonella Brunet (Noi Trentino per Fugatti presidente) ha osservato “che questo disegno di legge può essere utile, le donne non sono purtroppo considerate come gli uomini". Rosmarie Pamer (Svp) ha spiegato di “essere contenta che i Verdi abbiano presentato questa legge e che il mio gruppo lo abbia firmato. Non è vero che questo intervento legislativo non serva. Molte di noi non hanno avuto tanti esempi femminili da seguire nella politica e quindi sono poco motivate a farla”.Vanessa Masè (La Civica) ha di volersi astenere sul voto di questa legge: “Il passaggio sulla formazione della giunta regionale mi ha causato dispiacere, ma questa legge ritengo porrebbe problemi ancora maggiori per la governabilità nel formare una giunta regionale”. Andrea de Bertolini (Pd) ha detto “che il tema è stato trattato con toni e accenti diversi. La logica giuridica non ci consente di negare come ci sia una sostanziale asimmetria tra individui che hanno come unica differenza il sesso. Ecco che allora si debbano mettere a terra delle regole per favorire il rientro da una questione di squilibrio altrimenti cronica”.

A quel punto, terminato il tempo riservato alla riunione d’aula, il presidente  del Consiglio Roberto Paccher ha dichiarato conclusa la seduta, rinviando il prosieguo della discussione alla sessione di novembre.

IMMAGINI  SEDUTA POMERIGGIO DEL 16.10.2024
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