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Comunicati stampa

"Un decennio terribile, che dobbiamo conoscere per comprendere il presente"

La Presidente Chiara Avanzo inaugura la mostra "35-45: guerre e totalitarismi in una regione di confine", organizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino

La Presidente Avanzo alle gallerie di Piedicastello
La Presidente Avanzo alle gallerie di Piedicastello
Una mostra ricca di significato quella inaugurata ieri sera nelle Gallerie di Piedicastello, a Trento, in una giornata dove il mondo si è fermato di fronte alle drammatiche cronache di Parigi.
"35-45: guerre e totalitarismi in una Regione di confine", l'annuale mostra organizzata dalla Fondazione Museo Storico, propone una lettura del periodo 1935-1945 in un’ottica locale, evidenziando gli effetti che questo decennio produsse nelle provincie di Trento, Bolzano e nel Land Tirol. «Territori di confine» che i totalitarismi utilizzarono, per molti aspetti, come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione. 
L'inaugurazione della mostra è stata l'occasione per riflettere su quanto accaduto in Francia e sulla situazione che stiamo vivendo: "Dal 2001, quando il terrorismo internazionale colpì in modo devastante l'occidente, stiamo vivendo un momento terribile, quella che Papa Francesco ha definito la "Terza guerra mondiale a pezzi". Un periodo per molti versi accomunabile a quello che tratta questa stessa mostra" - ha detto la Presidente Chiara Avanzo, che ha portato anche il saluto del Presidente Ugo Rossi - Voglio ringraziare il direttore, Giuseppe Ferrandi, per la grande attenzione che sempre pone alla lettura critica del passato che, come questo evento e le ultime drammatiche ore testimoniano, è sempre di eccezionale attualità, e i curatori della mostra: Tommaso Baldo, Lorenzo Gardumi e Anselmo Vilardi.
Una visita a questa esposizione é un'occasione per imparare e crescere, per capire il dramma umano vissuto da chi ci ha preceduto e un modo per far comprendere, penso soprattutto ai più giovani, quanto possa essere dannoso cadere nella trappola dei totalitarismi, un pericolo a cui la paura e la tensione, delle quali i terroristi sono portatori, aprono la via".
Il direttore Ferrandi ha sottolineato come si tratti di un racconto dei fatti, attraverso preziose testimonianze, che lascia il giudizio allo spettatore, che ha modo di vedere filmati d'epoca e di leggere e ascoltare le voci dei protagonisti.
Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni, si snoda attraverso una sorta di pellicola fotografica/cinematografica lungo i 300 metri della Galleria nera; affrontatemi diversi: la nazionalizzazione e la mobilitazione della popolazione attuate dal fascismo e dal nazismo, la propaganda ideologica, l’antisemitismo e la persecuzione razziale, le guerre d’Etiopia, di Spagna e il secondo conflitto mondiale, fino a considerare le vicende vissute da queste comunità nel biennio 1943-1945.