Comunicati stampa
"La nostra Regione deve essere modello per le altre"
“L’impianto della bozza di riforma del Presidente del Consiglio Matteo Renzi è interessante ma necessita di interventi strutturali fondamentali: la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali va esplicitata con chiarezza sia nei termini che nei contenuti, concretizzando gli spunti positivi, ma che necessitano di sviluppi significativi e tangibili”. Così il Presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer, oggi alla l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali . All’ordine del giorno la presentazione delle iniziative conseguenti l’approvazione del documento in materia di riforme istituzionali, con cui le Assemblee legislative regionali hanno fornito un contributo in merito ad argomenti attualmente in discussione, quali “Camera delle autonomie” e Titolo V.
Nel corso della seduta, il Presidente Moltrer ha voluto sottolineare l’importanza del modello autonomistico trentino-sudtirolese all’interno dell’ordinamento italiano e ricordare i risultati raggiunti. “La nostra autonomia – ha spiegato agli altri Presidenti convenuti - ci permette di essere più vicini ai cittadini ed alle loro esigenze, di rispondere con efficacia ed in tempi brevi alle istanze che nascono sul territorio, di avere un sistema amministrativo più snello ed efficace”. Moltrer ha anche voluto rispondere agli attacchi all’Autonomia arrivati nei giorni scorsi: “Ai detrattori che ancora oggi muovono attacchi all’Autonomia dico con fermezza che la strada da seguire non è quella di livellare verso il basso chi ha raggiunto traguardi importanti, ma cercare di innalzarsi allo stesso livello, costruendo finalmente quell’Italia delle Regioni, dove ciascuno amministrando il proprio territorio direttamente e nel migliore dei modi possibili, possa contribuire allo sviluppo ed alla crescita dell’intero Paese. Lavoriamo insieme per dare maggiore autonomia alle Regioni ordinarie, e non per toglierla a chi già ne ha diritto”.
Il Presidente del Consiglio regionale ha voluto infine soffermarsi in particolare sulla riforma del Senato: “La proposta di riforma del Presidente Renzi indebolisce in un sol colpo il ruolo del Senato e delle Regioni, alle quali devono rimanere competenze chiare e ben salde, per nulla cedibili o derogabili allo Stato centrale”. “Il centralismo dell’impianto della bozza di riforma della Carta Costituzionale del presidente Renzi emerge in maniera molto forte dalla proposta di riforma del Senato della Repubblica, vanificando, di fatto, la riforma costituzionale del 2001 di stampo federalista. Il superamento del bicameralismo perfetto non può e non deve in alcun modo nascere dal “sacrificio” del Senato, in capo al quale devono rimanere funzioni legislative specifiche e funzionali, importando modelli già esistenti in Europa, con i relativi distinguo ma imperniati su funzioni legislative precise. Il Senato, in una forma diversa da quella di oggi che tenga conto della primaria importanza delle Regioni nell’ordinamento dello Stato, dovrà avere il proprio peso e spazio decisionale. Il Senato delle Autonomie dovrà avere pieno potere legislativo.”.
In allegato il testo completo dell’intervento.